Comfortably Numb – recensione di Marco
Comfortably Numb è La Canzone dei Pink Floyd, Comfortably Numb è i Pink Floyd.
Gilmour ha curato gli arrangiamenti e gli assoli perfezionandoli nel tempo in maniera maniacale con l’uso della chitarra, dell’elettronica e dei distorsori come lui e solo lui riesce a fare, fino ad arrivare alla versione finale suonata in Pulse.
Una versione che vi farà accapponare la pelle.
C’è l’assolo finale di Gilmour che sale, sale, sale… monta dentro nota dopo nota fino ad arrivare a punte altissime solo per usarle come trampolino e da lì lanciarsi oltre e continuare a salire fino a possedere l’ascoltatore come una febbre.
Il testo di Comfortably Numb nel suo significato letterale, consiste in un confronto tra il cantante e il dottore che è venuto a prenderlo nella sua stanza d’albergo per portarlo al concerto. Il cantante è confuso, probabilmente drogato, certamente perso. Perso dentro di sé, nei suoi pensieri, nei suoi rimpianti, nella sua nostalgia, nella sua disperazione vissuta da questa parte del muro, perso dal mondo. Ma deve essere rimesso in piedi, e subito pure, perché ha un concerto da fare e lo spettacolo deve continuare.
Non c’è nessun dottore venuto a salvare il cantante, il cantante è solo e sta guardando i due sé stessi che si parlano attraverso il muro. Uno (il dottore – uomo) che cerca di capire cosa c’è che non va. L’altro (il cantante – bambino) che cerca di spiegargli l’inesplicabile, regredendo all’infanzia, quando aveva la febbre nelle mani. Cerca di spiegargli che è tutto andato, finito, lui è cresciuto ma ecco che adesso torna a sentire quella febbre nelle mani, quella sensazione, quel qualcosa e non sa come spiegarlo, lui non è così, il dottore non può capire e il cantante non può tornare indietro: l’uomo non può più raggiungere il bambino. Perché il muro è stato costruito, mattone dopo mattone, il muro è finito. Vorrebbe spiegare, vorrebbe provare a scalare quel muro centimetro dopo centimetro, vorrebbe ritrovare quella cosa appena intravista da bambino, vorrebbe riaverla indietro per vederla meglio, per vederla adesso. Ma il bambino è cresciuto, il sogno è svanito.
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