DAVIDE FRISONI IN RIFLESSIONI TEMPORALI PRESSO IL MUSEO DELLA CITTA’ DI RIMINI

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DAVIDE FRISONI IN RIFLESSIONI TEMPORALI PRESSO IL MUSEO DELLA CITTA’ DI RIMINI

Si inaugura venerdì 31 luglio alle ore 18.30 la mostra Riflessioni Temporali di Davide Frisoni a cura Massimo Pulini presso il Museo della Città di Rimini, con il Patrocinio del Comune di Rimini, Assessorato alla Cultura, Museo della Città di Rimini. La mostra la si potrà visitare fino 6 settembre 2015. Un ciclo di opere che racconta una visone della realtà “altra” Rimini. Senza rinunciare al tema principale della sua ricerca, la strada, e andando alla ricerca di un dialogo, una rilettura che trasforma e riflette sulla lezione  con la nostra tradizione artistica occidentale, ha cercato di interpretare con il suo linguaggio, il suo gesto, la sua grafia, alcune opere di maestri come Cagnacci, Ingres, Rembrandt, Pittoni, Maffei e tanti altri. L’esposizione è composta da due diverse ambientazioni. La prima occuperà gli spazi della Manica Lunga al primo piano del Museo, dove troveremo il corpus principale delle opere. La seconda entra a far parte del percorso del Museo (secondo piano) dove troveremo in alcune stanze le opere di Frisoni affiancate a quelle dei maestri antichi. Il Guercino, il Cagnacci, il Pittoni, il Maffei e Murrillo. Una concessione straordinaria fatta dall’Assessore alla Cultura Massimo Pulini e dal direttore del Museo della Città Maurizio Biordi  che permetterà al visitatore di fruire dell’immediato confronto tra originale antico e la sua personalissima “visione” della stessa. Come dice Massimo Pulini nella sua nota critica : “Lungo l’arco di millenni l’umanità ha potuto specchiarsi quasi solo nell’acqua ferma di uno stagno, nelle pozzanghere formatesi dopo una giornata di pioggia o nei recipienti costruiti dal primario ingegno. Solo dopo lunghi e imperfetti tentativi è riuscita, dal dominio del metalli, a ottenere superfici riflettenti adeguate ad una visione reale. Viene da chiedersi quale percezione avessero di se stesse le persone che vivevano in assenza di quelle misteriose protesi della vista che ci restituiscono le nostre sembianze. E se per un caso fortuito la natura non avesse concesso a certe materie questa proprietà, cosa ne sarebbe stato del mondo? Di certo la nostra vita sarebbe diversa senza nemmeno quel giornaliero appoggio, che talvolta ci rassicura, mentre in altri casi inquieta. Ma nonostante i successi tecnologici effettuati in questo campo resta il fatto che ognuno di noi conosce meglio gli altri di se stesso, forse le espressioni più salienti e spontanee del nostro volto ci sono ignote mentre risultano accessibili a chi ci sta vicino.  La liquidità e la tempra del metallo sono dunque le condizioni materiche ideali per rendere possibile la specchiatura, ma, a guardare attentamente le cose, non vi è elemento del cosmo che, seppur in parte infinitesimale, non riverberi quel che lo circonda. I riflessi cromatici e luminescenti possono mutare il tono di qualsiasi superficie, anche la più nera e opaca. Forse tra i primi a ragionare su questi argomenti della visione sono stati gli artisti. I pittori hanno ben conosciuto, e talvolta saputo magistralmente restituire nelle loro opere, i più delicati riverberi di luce e di colore, il cangiantismo di certi tessuti e lo schiarirsi di un’ombra per la vicinanza di un altro oggetto, il riflesso di una finestra nel vetro di una bottiglia o quel barlume sulla guancia di un ritratto per effetto del colletto di una camicia. Da molti anni Davide Frisoni, attraverso il filtro ottico della pittura, riflette (è il caso di dirlo) sui riflessi. L’asfalto lucido dopo un acquazzone estivo è una condizione che, nella sua Rimini, finisce per acquistare un sapore da fine stagione. La situazione sembra sospesa nel momento dei titoli di coda di un film e quando si accendono i fari delle auto, si aggiunge un senso di ritorno a casa. Quasi a compimento di questa lunga e attenta ricerca, Davide aggiunge ora un’evocazione della storia, della storia dell’arte, che permette di trasferire le opere nella dimensione del simbolo e dell’enigma. Quel riverbero rossastro che vira e deforma l’immagine di una Vocazione di San Matteo, gioiello del Museo della Città dipinto da Guido Cagnacci nel terzo decennio del XVII secolo, suona come una domanda che un pittore contemporaneo, innanzi tutto, fa a se stesso”.

Biografia di Davide Frisoni

Nato a Rimini, dove tuttora vive e lavora, nel 1965. Diplomato al Liceo Artistico di Rimini e all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Le sue opere sono presenti in molti musei, collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero (tra le altre: Ducati Collection di Tokyo e Sharon Gallery San Diego California, Pinacoteca di Crotone e Fondazione CARIM). Vince per due volte il concorso internazionale Roma 2000 edizioni ’98 e ’99 che lo vedrà protagonista in una serie di mostre a Roma, Firenze, Venezia e Parigi, organizzate dalla Galleria Il Collezionista di Roma. Dall’estate del 1999 la strada diventa il luogo privilegiato della sua ricerca, con le sue auto, fanali, semafori, temporali, lampioni… Queste opere sono state presentate nel 1999 in una personale alla Galleria La Nave Và di Rimini che lo ha portato ad essere finalista al Premio Morlotti di Imbersago, alla mostra collettiva Promesse della Galleria Forni di Bologna, al Premio Treccani e ancora al Premio Morlotti di Imbersago nel 2001. Dal 2001 al 2006 lavora con Telemarket. Nel 2003 partecipa alla mostra “Views” alla Sharon Gallery di San Diego in California. FRISONI_500_1437123912rev151456(1)-ori

Nel 2004 è invitato alla “International ArtExpo’” di New York. Dal 2007 ha iniziato collaborazioni con altre sei gallerie in Italia e all’estero inserendosi a pieno titolo tra gli artisti della nuova figurazione italiana più noti a livello nazionale e internazionale. Nel 2007 è stato invitato alla Biennale di Lucca. Nel 2009 è stato scelto dal critico Alberto Agazzani per la Biennale Sismondi di Rimini, all’interno della mostra “Contemplazioni. Bellezza e tradizione del nuovo nella pittura contemporanea”. Alberto Agazzani lo ha voluto per altri eventi come, “Altre contemplazioni” alla Galleria LIBRA di Catania e “Confronto a Dieci” a Castel Sismondo di Rimini nel 2010. Espone ad Art Basel Miami nel dicembre 2010. Sempre a dicembre 2010, nella Sala dell’Arengo di Rimini, presenta una serie di 21 opere tra vedute e asfalti e una serie di nuovi e sconvolgenti ritratti di camionisti (Truckers). A luglio 2011, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, partecipa a “TRICOLORI. Tre artisti per tre colori”. Su invito di Vittorio Sgarbi partecipa alla Biennale di Venezia nel Padiglione Italia di Parma a Palazzo Pigorini e alla Biennale di Venezia nel Padiglione Italia di Torino. Nel 2012 espone la personale dedicata al volto “The Human Face” alla Leonart Gallery di Conegliano (TV) con la quale partecipa alla fiera BERLINER LISTE 2012. Il 2013 si inaugura con la mostra “The Human Face” con nuove opere presso l’International Art Center & Gallery di Bologna a cura della Bongiovanni Gallerie. E’ finalista  per il Premio Arte Laguna con l’opera “Thank you Anselm” ed espone all’Arsenale di Venezia. A luglio una importante mostra personale al Museo Antico Tesoro di Loreto con un ciclo di opere dedicate alla Passione di Cristo. Nel 2014, inaugura alla Restarte Galleria di Bologna la personale più importante con il ciclo di opere “Riflessioni” con testo critico di Gabriello Milantoni. Il successo è talmente grande che entra a far parte delle mostre ufficiali di Artefiera. Ad aprile, per la Biennale del Disegno di Rimini, inaugura una mostra personale  dal titolo “Appunti di viaggio metropolitano”. Nuova personale a maggio dal titolo “Visioni metropolitane” a cura di Camilla Mineo presso la L’Art Gallery di Parma. Partecipa alla collettiva a tre “Incontri” con Leonardo Blanco e Luca Giovagnoli presso lo spazio della Clinica Merli Expo a Rimini. Inizia la collaborazione con la Galleria ArtSeverina di Mosca con la quale partecipa all’evento “Italomania” all’Istituto Italiano di Cultura di Mosca. Viene selezionato per il premio BP Award alla National Portrait Gallery di Londra. A maggio tiene il suo primo International Workshop di pittura a Istanbul. A novembre partecipa alla International ArtFair di Tuyap (Turchia). Il 2015 si apre con Bosphorus Sanat Gazetesi Venedik 2015 Bienali a Istanbul, Collettiva Quintessenze a cura di Giorgio Bertozzi e Ferdan Yusufi a Roma. A marzo il secondo appuntamento dell’International Workshop di pittura tenuto nell’atelier Frisoni a Rimini con artisti Turchi.

 

A maggio la Collettiva Sintesi 2015 a cura di Giorgio Bertozzi e Ferdan Yusufi a Bursa in Turchia. A fine luglio inaugura la personale “Riflessioni Temporali” presso il Museo della Città di Rimini. In rapporto diretto con il percorso intrapreso con il ciclo Riflessioni, saranno esposte oltre venti opere. Alcune di queste saranno allestite all’interno del percorso museale, affiancate ad originali del ‘500 e ’600 presenti nella collezione del Museo. Un progetto ambizioso e importante per l’artista e per la città di Rimini, che trova il pieno appoggio e patrocinio del Comune e dal Museo di Rimini.

 

Museo della Città di Rimini

Piazza Cavour 27

Davide Frisoni in Riflessioni Temporali

dal 31 luglio al 6 settembre 2015

orari: da martedì a sabato 14.00-23.00 martedì e giovedì anche 10.00-12.30 domenica e festivi 17.00-23.00 chiuso lunedì non festivi

Info mostra: Museo della Città Tel. 0541.793851 Davide Frisoni 339.3237273