TEXTURES alla IV edizione di nonsoloarte
Vi piace l’arte, la musica, i fumetti e il teatro?
Tenetevi forti ho quello che fa per voi, si chiama Textures.
Un progetto creato da un gruppo di ragazzi di Airola (BN), ho avuto il piacere di incontrarli e sono in pieno fermento per la manifestazione più interessante, organizzata da giovani, sull’arte e tutte le sue sfaccettature. L’appuntamento è il prossimo 18,19 e 20 luglio, ma vediamo di cosa si tratta.
Che cos’è Textures?
Textures è un’associazione no-profit, da cui nascono varie manifestazioni. Il nostro main – Textures collettiva contemporanea – ha come concetto base quello di creare un contenitore nel quale tutte le forme espressive e di comunicazione possono trovare una giusta collocazione. All’interno della mostra d’arte contemporanea cerchiamo di includere tutte le forme di arti visive attraverso le sezioni di letteratura, musica, teatro. Quest’anno ci saranno alcune novità, come la performance curata da LabUS, un’associazione di Benevento, che curerà una perfomance dal vivo con attori e istallazioni di video-arte.
Come nasce l’idea di un progetto così innovativo?
Il progetto nasce dalla condivisione di interessi comuni e dalla grande voglia di fare, non ce la sentiamo di dire che è nato quasi per gioco, per non sminuire il lavoro, ma sicuramente è nato da un momento di grande entusiasmo in cui abbiamo sentito il bisogno di metterci in gioco per il nostro paese, valorizzandolo sulla scia delle nostre passioni. Gli artisti che partecipano non sono di Airola, ma questo non ci allontana dall’idea di mettere in risalto il territorio, sempre al centro del nostro intervento.
Chi sono gli artisti che decidono di inviare le opere per partecipare al concorso?
Negli anni scorsi abbiamo usato la formula del bando, con un’ottima risposta, infatti, nell’edizione del 2012 ha partecipato un’artista palestinese, curatrice in passato al museo del Cairo, venuta in Italia per sfuggire a un destino segnato, mentre nella scorsa edizione abbiamo avuto risposta da un’artista spagnola. Quest’anno abbiamo deciso di usare un approccio diverso, saremo noi a scegliere gli artisti che prenderanno parte alla manifestazione, senza alcuna presunzione di merito, però crediamo di essere maturati attraverso le esperienze precedenti e di poter accogliere questa nuova sfida. Abbiamo deciso di fare una ricerca su un campo ristretto, invitando artisti campani, con l’intento di valorizzare ancora di più il territorio.
Lo scorso anno nella giuria c’erano Perino&Vele, artisti di fama internazionale, nella IV edizione chi ci sarà?
Non ci sarà una giuria quest’anno, ma semplicemente una selezione interna ad opera di Textures, dove molti di noi hanno scelto la sezione da curare. Perino&Vele sono stati eccezionali, dobbiamo molto a loro, sia per il grande ritorno d’immagine, sia per i complimenti ricevuti grazie alla loro presenza in giuria. Nutriamo grande stima e siamo felici di aver condiviso con loro la scorsa edizione, ma quest’anno affronteremo un lavoro di ricerca diverso.
Spesso avete usato l’espressione “la musica come collante” ai fini della manifestazione, ma cosa intendete per “collante”?
A volte è difficile raggiungere un determinato pubblico di giovani proponendo solo l’arte, perché può apparire un po’ noiosa, per questo abbiamo pensato a un modo per far avvicinare anche i profani dell’arte a una manifestazione come la nostra, e la musica ci è sembrata un ottimo “collante”, la musica crea attrazione, quindi l’espediente adatto, infatti, molti complimenti arrivano proprio grazie all’atmosfera che riusciamo a creare unendo musica e arti visive.
Textures raccoglie fondi sulla piattaforma “produzioni dal basso”, per l’evento –Textures collettiva contemporanea – perché avete deciso di usare questo canale? E chi sono i vostri finanziatori?
La scelta di usare “produzioni dal basso” è legata alla necessità di procacciare fondi. Attualmente sembra essere uno dei trend, quello di trovare fondi su queste piattaforme, e ci stiamo provando anche noi.
All’interno del nostro progetto ci autofinanziamo, abbiamo piccoli partner che ci sponsorizzano, ma la maggior parte dei fondi arrivano da una manifestazione collaterale – Seven Film Festival – una rassegna di cinema. Tutto questo però non basta e allora abbiamo provato anche questo canale. Ad aiutarci spesso sono degli amici, ma anche perfetti estranei attratti dalla nostra idea, quindi non sempre conosciamo i nostri finanziatori.
Textures opera su un territorio di provincia come Airola, come descrivereste il rapporto con il luogo?
L’amministrazione comunale ogni anno mette a nostra disposizione la location per rendere possibile l’evento.
Il nostro obiettivo è quello di riuscire a coinvolgere tutta la cittadinanza, ma il lavoro è duro, non tutti sono abituati a questo tipo di manifestazioni, ma negli anni siamo riusciti ad attirare sempre più persone, con la speranza che ad ogni edizione i nostri concittadini si incuriosiscano sempre di più.
Con l’iniziativa “IN WALL WE TRUST” all’interno dell’Istituto Penale Minorile di Airola avete dimostrato di avere a cuore ancora una volta i giovani, ma l’arte secondo voi è un “mezzo” di riscatto?
Il progetto con l’Istituto Penale Minorile è nato partendo proprio da questo presupposto. Noi riteniamo che l’arte sia un fortissimo e potente mezzo di riscatto nel reinserimento del tessuto sociale, perché ovviamente va ad affinare una sensibilità che magari prima non c’era. La cultura è il più potente strumento, non solo di comunicazione, ma anche di crescita, e l’arte colpisce indistintamente, esperti e non, il più delle volte basta semplicemente metterla sotto gli occhi delle persone, spesso distratte a questo tipo di messaggio, per avere una reazione. La prima volta che siamo andati eravamo un po’ preoccupati dell’impatto con una realtà tanto diversa, ragazzi con problemi, rinchiusi in un istituto e molto più piccoli di noi, ma l’entusiasmo che hanno dimostrato è indescrivibile, ci hanno chiesto di ritornare presto, e questo ci ha convinti ancora di più che basta semplicemente stimolare con gli strumenti giusti per ottenere un risultato.
Cosa vi aspettate quest’anno dalla IV edizione del prossimo 18,19 e 20 luglio?
Noi ci aspettiamo soprattutto di crescere. Ogni anno cerchiamo di fare un passo avanti, aggiustiamo il tiro su quello che abbiamo sbagliato l’anno precedente. Sappiamo bene che c’è ancora molto da fare, dobbiamo ampliare le nostre competenze per arricchire la manifestazione e salire su un gradino più alto. Vorremmo imporci un po’ di più, senza presunzione ovviamente, nel panorama degli eventi artistici, sperando di arrivare un giorno a fare discorsi ancora più seri.
Per sostenere Textures: https://www.produzionidalbasso.com/pdb_3609.html
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